martedì 3 dicembre 2013

come scegliere la racchetta da tennis



Ammetto in partenza che il titolo di questo breve articolo è un po’ fasullo, nel senso che non vi darò informazioni specifiche e tecniche sui centinaia di modelli esistenti;  aimè non ne ho le competenze! Vorrei però trasmettere un concetto che ritengo fondamentale per la scelta di questo complesso strumento qual è la racchetta da tennis.

Prima di tutto prendete coscienza che nel mondo del tennis l’immagine conta davvero tanto. Sono pochi gli sport che vedono le stesse sbalorditive cifre che si aggirano nel tennis da parte di sponsor e grandi marche i quali tentano un connubio con lo stile, la filosofia di gioco, ma anche lo stesso modo di fare  di un giocatore. Ma prendiamo in analisi le racchette: sappiamo tutti quanto sia difficile sceglierne una; ci vuole esperienza, sensibilità ed una certa competenza. Ci si può perdere nel tentativo di capirne qualcosa, allora le grandi marche, per non mettere in crisi la clientela, si affidano all’immagine dei giocatori che sponsorizzano. Ed ecco che il complesso mondo delle racchette finisce per semplificarsi in stereotipi. Faccio un esempio pratico: Babolat e Wilson si fondano sui due loro giocatori di punta:  Nadal  e Federer. Infatti se la Babolat viene generalmente collocata come una racchetta per un gioco di sostanza, da fondo e non troppo tecnico, la Wilson è tipica del giocatore aggressivo, dotato di una sensibilità di tocco che gli permette di chiudere lo scambio anche a rete. Niente di più sbagliato! Questi sono luoghi comuni per facilitare la scelta della racchetta; basti pensare a Del Potro: gioca da sempre con una Wilson ma non è di certo un giocatore che si affida alle sue doti tecniche, anzi probabilmente è il tennista che più di tutti fa leva sulla forza bruta dei suoi colpi per portare a casa i match. Oppure dall’altra parte un Tsonga che gioca con una Babolat Pure Strike ma non rinuncia ad esibirsi nel gioco di volo in maniera eccellente (come la scuola francese insegna). E ancora un Jerzy  Janowicz, capace si di servire con un’ Aero Pro  ai 230 km/h, ma anche di eseguire drop shot millimetrici.


Per scegliere la vostra racchetta toglietevi dalla testa questi stereotipi e convincetevi che all’interno di ogni marca esistono modelli diversissimi tra loro che possono soddisfare la tipologia di gioco di tennisti altrettanto diversi. Poi sono il primo a dire che ogni tanto l’acquisto emozionale è più che lecito e in alcuni casi può essere anche efficacie. Si sa che nel tennis la psiche è una componente fondamentale e allora come biasimare chi sente di poter  arrivare su qualsiasi palla con l’ Aero Pro di Nadal tra le mani, o chi, con la Pro Staff di Federer, sogna volè  d’altri tempi.




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