Ammetto in partenza che il titolo di questo breve articolo è
un po’ fasullo, nel senso che non vi darò informazioni specifiche e tecniche
sui centinaia di modelli esistenti; aimè
non ne ho le competenze! Vorrei però trasmettere un concetto che ritengo fondamentale
per la scelta di questo complesso strumento qual è la racchetta da tennis.
Prima di tutto prendete coscienza che nel mondo del tennis
l’immagine conta davvero tanto. Sono pochi gli sport che vedono le stesse
sbalorditive cifre che si aggirano nel tennis da parte di sponsor e grandi
marche i quali tentano un connubio con lo stile, la filosofia di gioco, ma
anche lo stesso modo di fare di un
giocatore. Ma prendiamo in analisi le racchette: sappiamo tutti quanto sia
difficile sceglierne una; ci vuole esperienza, sensibilità ed una certa
competenza. Ci si può perdere nel tentativo di capirne qualcosa, allora le
grandi marche, per non mettere in crisi la clientela, si affidano all’immagine
dei giocatori che sponsorizzano. Ed ecco che il complesso mondo delle racchette
finisce per semplificarsi in stereotipi. Faccio un esempio pratico: Babolat e Wilson
si fondano sui due loro giocatori di punta:
Nadal e Federer. Infatti se la
Babolat viene generalmente collocata come una racchetta per un gioco di sostanza,
da fondo e non troppo tecnico, la Wilson è tipica del giocatore aggressivo,
dotato di una sensibilità di tocco che gli permette di chiudere lo scambio
anche a rete. Niente di più sbagliato! Questi sono luoghi comuni per facilitare
la scelta della racchetta; basti pensare a Del Potro: gioca da sempre con una Wilson
ma non è di certo un giocatore che si affida alle sue doti tecniche, anzi
probabilmente è il tennista che più di tutti fa leva sulla forza bruta dei suoi
colpi per portare a casa i match. Oppure dall’altra parte un Tsonga che gioca
con una Babolat Pure Strike ma non rinuncia ad esibirsi nel gioco di volo in
maniera eccellente (come la scuola francese insegna). E ancora un Jerzy Janowicz, capace si di servire con un’ Aero
Pro ai 230 km/h, ma anche di eseguire
drop shot millimetrici.
Per scegliere la vostra racchetta toglietevi dalla testa
questi stereotipi e convincetevi che all’interno di ogni marca esistono modelli
diversissimi tra loro che possono soddisfare la tipologia di gioco di tennisti
altrettanto diversi. Poi sono il primo a dire che ogni tanto l’acquisto
emozionale è più che lecito e in alcuni casi può essere anche efficacie. Si sa
che nel tennis la psiche è una componente fondamentale e allora come biasimare
chi sente di poter arrivare su qualsiasi
palla con l’ Aero Pro di Nadal tra le mani, o chi, con la Pro Staff di Federer,
sogna volè d’altri tempi.
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