lunedì 27 gennaio 2014

AUSTRALIAN OPEN 2014: LE PAGELLE

C’è aria di novità nel circuito ATP, con uno Stanislas Wawrinka che sale terzo in classifica vincendo il suo primo slam in finale contro Rafael Nadal. Che sia la conclusione del dominio dei big four? Staremo a vedere, intanto andiamo ad analizzare i protagonisti del primo slam dell’anno:

Berdich 7: inizio di stagione positivo per Thomas Berdich che non centrava una semifinale slam da Wimbledon 2010. Eppure rimane un po’ di rammarico, perché, dopo aver battuto il numero 3 del mondo David Ferrer  in quattro set, la finale slam sembrava a portata di mano vista l’imprevista semi contro Wawrinka. Il ceco è però sembrato appagato dagli ultimi risultati lasciando che sia lo svizzero a giocarsi il tutto per tutto in finale. Capiteranno altre occasioni cosi ghiotte??  Sazio

Del Potro 3: difficile pensare che sarebbe potuta andare peggio dell’anno scorso quando si era fermato al terzo turno, eppure la torre di Tandil c’è riuscita, fermandosi al secondo turno contro un Bautista Agut come non si era mai visto. I meriti dello spagnolo sono evidenti, ma per un giocatore come Del Potro, considerato tra i favoriti del torneo, ci si aspettava molto di più. Un buon risultato in Australia l’avrebbe portato  alla terza posizione in classifica e invece si rinnova il pessimo rapporto col primo slam della stagione. Ma dopotutto non è importante come inizi la stagione, ma come la finisci… Diesel  

Djockovich 5: con 25 vittorie consecutive deteneva le chiavi di Melbourne park da ormai tre anni e non sembrava proprio questo l’anno giusto per renderle viste le prestazione di fine 2013. Invece il serbo si è dovuto arrendere dopo una battaglia di cinque set contro Stanislas Wawrinka. Rimangono emblematici gli ultimi due punti a rete, incredibilmente sbagliati da Nole, e con i quali regala la vittoria allo svizzero. L’ impressione è che questo slam non lo volesse vincere… Abdicante    

Federer 7,5: sarà la racchetta nuova, sarà la collaborazione con Stefan Edberg, sta di fatto che un Roger Federer così non si vedeva da tempo. Solido, costante e soprattutto con una preparazione atletica che la stagione scorsa è completamente mancata. Sempre superiore agli avversari, in grado di amministrare la partita (perde il primo set del torneo contro Murray ai quarti). Il sogno si infrange in semifinale contro il toro spagnolo che tanto l’ha fatto penare negli ultimi dieci anni: dopo un primo set lottato Federer molla soprattutto a livello mentale lasciando che Nadal si aggiudichi il match in tre set. Col majorchino di fronte Federer è un altro giocatore, fa errori che con qualsiasi altro giocatore non farebbe come se riaffiorassero i fantasmi dei match passati. Traumatizzato

Murray 6,5: prestazione più che sufficiente per il talento britannico ma il voto tiene in considerazione l’infortunio da cui si è appena ripreso. Dopo quattro mesi di stop Murray è tornato in campo determinato e senza voglia di strafare. Il quarto di finale contro Federer ha però dimostrato che il suo gioco presenta ancora diverse carenze, soprattutto fatica a mettere pressione all’avversario e tenere ritmi elevati per l’intero match. Dopo i due slam vinti sappiamo che può fare molto di più, dipende solo da quanto ci metterà a tornare a quei livelli…   In rodaggio

Nadal 8: sin dai primi turni si era visto come non fosse il suo torneo. Vince sì, ma non domina come ci ha abituati, anzi perde anche qualche set qua e là. A lui il merito di arrivare alla finale pur non giocando al meglio. Nell’ultimo atto del torneo ha però due avversari: un Wawrinka a dir poco esaltato ed una schiena malconcia.  Questa volta lottare fino all’ultimo non è bastato… Umano

Wawrinka 10: cos’altro gli si può chiedere? Wawrinka è il primo vincitore di Slam da Bruguera a parigi '93 a battere le prime due teste di serie e il primo in assoluto a battere Djokovic e Nadal in uno Slam. Ai quarti contro il serbo dà vita al sequel della battaglia dell’anno scorso, solo che stavolta è lui a spuntarla al quinto. In finale contro Nadal è aiutato dai dolori alla schiena del majorchino ma ciò non sminuisce l’impresa di cui è artefice.  Durante tutto il torneo ha dimostrato una solidità eccezionale: costante al servizio, sempre in pressione sia di dritto che di rovescio e determinato durante i punti salienti. Ora è inevitabile chiedersi se sarà il trampolino di lancio per la sua carriera o soltanto una breve parentesi, ma intanto congratulazioni Stan!  Iron-Stan




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