C’è aria di novità nel circuito ATP, con uno Stanislas
Wawrinka che sale terzo in classifica vincendo il suo primo slam in finale
contro Rafael Nadal. Che sia la conclusione del dominio dei big four? Staremo a
vedere, intanto andiamo ad analizzare i protagonisti del primo slam dell’anno:
Berdich 7: inizio
di stagione positivo per Thomas Berdich che non centrava una semifinale slam da
Wimbledon 2010. Eppure rimane un po’ di rammarico, perché, dopo aver battuto il
numero 3 del mondo David Ferrer in
quattro set, la finale slam sembrava a portata di mano vista l’imprevista semi
contro Wawrinka. Il ceco è però sembrato appagato dagli ultimi risultati
lasciando che sia lo svizzero a giocarsi il tutto per tutto in finale. Capiteranno
altre occasioni cosi ghiotte?? Sazio
Del Potro 3:
difficile pensare che sarebbe potuta andare peggio dell’anno scorso quando si
era fermato al terzo turno, eppure la torre di Tandil c’è riuscita, fermandosi
al secondo turno contro un Bautista Agut come non si era mai visto. I meriti
dello spagnolo sono evidenti, ma per un giocatore come Del Potro, considerato
tra i favoriti del torneo, ci si aspettava molto di più. Un buon risultato in
Australia l’avrebbe portato alla terza
posizione in classifica e invece si rinnova il pessimo rapporto col primo slam
della stagione. Ma dopotutto non è importante come inizi la stagione, ma come
la finisci… Diesel
Djockovich 5: con
25 vittorie consecutive deteneva le chiavi di Melbourne park da ormai tre anni
e non sembrava proprio questo l’anno giusto per renderle viste le prestazione
di fine 2013. Invece il serbo si è dovuto arrendere dopo una battaglia di
cinque set contro Stanislas Wawrinka. Rimangono emblematici gli ultimi due
punti a rete, incredibilmente sbagliati da Nole, e con i quali regala la
vittoria allo svizzero. L’ impressione è che questo slam non lo volesse
vincere… Abdicante
Federer 7,5: sarà
la racchetta nuova, sarà la collaborazione con Stefan Edberg, sta di fatto che
un Roger Federer così non si vedeva da tempo. Solido, costante e soprattutto
con una preparazione atletica che la stagione scorsa è completamente mancata.
Sempre superiore agli avversari, in grado di amministrare la partita (perde il
primo set del torneo contro Murray ai quarti). Il sogno si infrange in
semifinale contro il toro spagnolo che tanto l’ha fatto penare negli ultimi
dieci anni: dopo un primo set lottato Federer molla soprattutto a livello
mentale lasciando che Nadal si aggiudichi il match in tre set. Col majorchino di
fronte Federer è un altro giocatore, fa errori che con qualsiasi altro
giocatore non farebbe come se riaffiorassero i fantasmi dei match passati. Traumatizzato
Murray 6,5:
prestazione più che sufficiente per il talento britannico ma il voto tiene in
considerazione l’infortunio da cui si è appena ripreso. Dopo quattro mesi di
stop Murray è tornato in campo determinato e senza voglia di strafare. Il
quarto di finale contro Federer ha però dimostrato che il suo gioco presenta
ancora diverse carenze, soprattutto fatica a mettere pressione all’avversario e
tenere ritmi elevati per l’intero match. Dopo i due slam vinti sappiamo che può
fare molto di più, dipende solo da quanto ci metterà a tornare a quei
livelli… In rodaggio
Nadal 8: sin dai
primi turni si era visto come non fosse il suo torneo. Vince sì, ma non domina
come ci ha abituati, anzi perde anche qualche set qua e là. A lui il merito di
arrivare alla finale pur non giocando al meglio. Nell’ultimo atto del torneo ha
però due avversari: un Wawrinka a dir poco esaltato ed una schiena
malconcia. Questa volta lottare fino
all’ultimo non è bastato… Umano
Wawrinka 10:
cos’altro gli si può chiedere? Wawrinka è il primo vincitore di Slam da Bruguera a parigi '93 a battere le prime due teste di serie e il primo in assoluto a battere Djokovic e Nadal in uno Slam. Ai quarti contro il serbo dà vita
al sequel della battaglia dell’anno scorso, solo che stavolta è lui a spuntarla
al quinto. In finale contro Nadal è aiutato dai dolori alla schiena del
majorchino ma ciò non sminuisce l’impresa di cui è artefice. Durante tutto il torneo ha dimostrato una
solidità eccezionale: costante al servizio, sempre in pressione sia di dritto
che di rovescio e determinato durante i punti salienti. Ora è inevitabile
chiedersi se sarà il trampolino di lancio per la sua carriera o soltanto una
breve parentesi, ma intanto congratulazioni Stan! Iron-Stan